Il 5 novembre 2020 torna in veste digitale l’Italian Design Day, la rassegna annuale lanciata nel 2017 dal Ministero per gli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale Farnesina in collaborazione e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
L’Italian Design Day è un ricco palinsesto internazionale di eventi promozionali realizzati dalla rete delle Ambasciate, dei Consolati, degli Istituti Italiani di Cultura e degli Uffici ICE all’estero che rivela la capacità propositiva del design italiano e del sistema Made in Italy, comparto industriale strategico per il nostro export.
Il tema dedicato all’edizione 2020 è “Disegnare il futuro. Sviluppo, innovazione, sostenibilità, bellezza”.
“Non parliamo di intervenire soltanto sull’esteriorità delle cose, ma di ripensarne la funzionalità. Questa è la peculiarità che da sempre contraddistingue il design italiano” dichiara Lorenzo Angeloni, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese.
Nella criticità del momento che stiamo vivendo è fondamentale sottolineare quanto la bellezza e l‘innovazione possano entrare nelle case di tutti per trasporre i nostri valori nella realtà che ci circonda tale da rigenerarla.
A tale riguardo abbiamo chiesto un contributo all’architetto Silvano Valle, componente dell’Advisory Board della Camera di Commercio Italo-Cipriota e co-fondatore dello Studio Valle 3.0 di Roma che, tra le varie articolazioni nel settore della progettazione, si è soffermato sul tema particolarmente attuale dell’edilizia sanitaria.
“Edilizia sanitaria e Design italiano: due mondi lontani? Solo apparentemente!
La nostra visione è diametralmente opposta. Siamo profondamente convinti che il Design possa trovare spazio ed ampia espressività anche in ambito sanitario, producendo risultati eccellenti, sostenibili ed innovativi.
Lo Studio di architettura romano Valle 3.0 ha recentemente dato vita al progetto per la ricostruzione dell’Ospedale di Amatrice.
Un traguardo significativo, che possiede una valenza simbolica non solo nell’essere un ospedale in una zona disagiata, ma anche per essere uno dei primi edifici che danno l’avvio alla ricostruzione post terremoto.
Un progetto dove il fattore umano conta quanto l’innovazione tecnologica.
Basandosi sul principio che la memoria del luogo è parte integrante della ricostruzione e che la ricostruzione post terremoto non si può considerare semplicemente come una ricostruzione del tessuto urbano, ma principalmente come una ricostruzione del tessuto umano, si capisce l’attenzione posta su ogni elemento architettonico che costituisce l’intero intervento. Basti pensare alle finestrature come visione del paesaggio, gli ambienti interni con il loro comfort, che rappresentano non solo elementi estetici, ma soprattutto una nuova chiave di lettura di Ospedale, inteso come luogo in cui non si perdono di vista valori chiave come l’empatia ed il rispetto del dolore dei pazienti.
I colori dei moduli della facciata ventilata in gres estruso prendono spunto dai colori, attentamente analizzati, delle facciate del vecchio corso di Amatrice per riportare alla memoria un’atmosfera familiare e per non snaturare quello che si configurava come un elemento caratterizzante delle strade della cittadina.
L’involucro è stato studiato per ridurre le dispersioni termiche dell’edificio e conseguentemente di ridurre l’energia necessaria al riscaldamento e raffrescamento dei locali. Basandosi sul principio che il primo accorgimento per il contenimento dei consumi è non consumare, è stato progettato un involucro con una trasmittanza termica inferiore a quella prevista dalla normativa.
In ultimo, la caratteristica della tipologia di ospedale in zona disagiata comporta una dotazione di software importante che riguarda la telemedicina, per tale motivo sono stati previsti anche locali destinati a tali attività all’interno dei reparti.
Vogliamo quindi lanciare questo messaggio: quando si parla di “disegnare il futuro”, in tempi di pandemia, la progettazione nel settore sanitario rappresenta ancor più un’opportunità e una necessità sociale volta a RI-disegnare il futuro (e il presente!) di tutti.”
Lo studio VALLE 3.0 conta su oltre 60 anni di esperienza nell’Architettura, nell’Ingegneria Civile, nell’Urbanistica e nei Trasporti.
E’ costituito da un team di progettazione composto da architetti, ingegneri, economisti e consulenti specializzati in BIM, in grado di eseguire progetti altamente complessi, quali aeroporti, stazioni, strutture sanitarie e sportive, istruzione, infrastrutture, direzionale e ricettivo.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti potete rivolgervi alla Camera di Commercio Italo-Cipriota all’indirizzo e-mail: info@camcomitacipro.it
Last modified: Novembre 12, 2020