L’Italia Ratifica la Convenzione di Nicosia sui Reati contro i Beni Culturali.

Gennaio 13, 2022

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Il 12 gennaio 2022 l’Italia, col consenso quasi unanime della Camera dei Deputati, ha ratificato la Convenzione di Nicosia, il trattato internazionale per prevenire e contrastare i reati contro i beni culturali.

La Convenzione, firmata a Nicosia il 19 maggio 2017 da 13 Paesi (Armenia, Cipro, Grecia, Italia, Lettonia, Messico, Montenegro, Portogallo, Russia, San Marino, Slovenia, Ucraina, Ungheria), ratificata da Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia, Messico ed Italia, persegue l’obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale per combattere i reati che attentano al patrimonio culturale mondiale ed è aperta a tutti gli Stati.

S.E. Dario Franceschini, Ministro della Cultura Italiana, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, dichiarando che “La ratifica… ribadisce il ruolo centrale della cultura per il Paese” ed ancora che “la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale è parte costitutiva della nostra identità. Auspico adesso che anche l’iter del disegno di legge sull’inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio culturale, attualmente all’esame parlamentare, arrivi presto a una giusta conclusione”.

Ricordiamo che l’Italia detiene quasi il 70% del patrimonio culturale mondiale e già nel 2017 aveva svolto un ruolo leader, fornendo un contributo competente e propositivo al fine di potenziare le azioni di prevenzione e contrasto di tali reati.

La Convenzione di Nicosia sostituisce la precedente Convenzione di Delfi (European Convention on Offences relating to Cultural Property) del giugno 1985, mai entrata in vigore per mancanza di ratifiche. I due trattati si fondavano su principi differenti, puntando quello di Delfi sulla responsabilità comune, la solidarietà e la prevenzione nella protezione del patrimonio culturale europeo contro le attività criminali, sulla sensibilizzazione del pubblico, sul recupero dei beni sottratti con l’applicazione di sanzioni; invece, la Convenzione di Nicosia nasce in seno al Consiglio d’Europa con la collaborazione di diverse organizzazioni mondiali quali l’Unione europea, l’Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato (UNIDROIT), l’UNESCO e l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNOD), ed è volta a prevenire e combattere il traffico illecito e la distruzione di beni culturali, anche nel più ampio contesto del contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata.

La Convenzione stabilisce una serie di reati, tra cui il furto (art.3), gli scavi e le rimozioni illegali (art.4), l’importazione e l’esportazione illegale (artt.5 e 6), l’acquisizione di beni mobili rubati (art.7) e la commercializzazione dei beni rubati (art.8), la falsificazione e l’alterazione di documenti (art.9) e la distruzione o il danneggiamento doloso di beni culturali, monumenti, siti archeologici (art.10). E’ aggravante di reato, oltre al concorso (art.11): a) se il reato è commesso da persone che abusano della fiducia loro posta in qualità di professionisti; b) se viene commesso da funzionari pubblici incaricati della conservazione o della protezione di beni culturali; c) se viene commesso nell’ambito di un’organizzazione criminale; d) se l’autore ha precedenti per gli stessi reati.

Altri mezzi legali concordati tra gli Stati aderenti includono: le banche dati dei beni, le procedure di controllo import-export, l’esecuzione di lettere rogatorie, le estradizioni attive e passive, l’arrest e search warrant, il mutual legal assistance treaty, l’istituzione di un’autorità nazionale centrale per il coordinamento delle attività connesse alla tutela dei beni, la “due diligence” per i soggetti coinvolti nel loro commercio, la stipula di accordi con i fornitori di servizi internet e i venditori sul web a cooperare per prevenire il traffico di beni culturali, nonchè la promozione di campagne di sensibilizzazione.

Gli Stati Aderenti dovranno assicurare l’implementazione di norme efficaci e dissuasive, con pene detentive e pecuniarie adeguate, che riconoscano la specifica gravità criminale dei reati commessi a danno dei beni culturali.

La Convenzione di Nicosia dimostra l’importanza della cooperazione a tutela dei valori identitari e delle radici storiche e culturali di ogni Paese.

Per ulteriori approfondimenti e informazioni sulle attività della Camera di Commercio Italo-Cipriota: segreteria@camcomitacipro.it

Last modified: Aprile 14, 2022

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